Daní Maison: la storia di un ritorno che diventa visione
Quella di Di Costanzo è una cucina identitaria, fatta di tecnica, emozione e rispetto per la materia prima. Ogni piatto è una storia, un ricordo, un gesto preciso.
Forbes (Carola Desimio) - Ci sono luoghi che sembrano destinati all’oblio, e poi ci sono persone che li guardano con occhi diversi. Nino Di Costanzo, due stelle Michelin, è uno di questi. È il 2014 quando, a un passo dal trasferirsi negli Stati Uniti, decide di tornare indietro. Non per ritirarsi, ma per rilanciare. Nella vecchia casa di famiglia, immersa in un giardino a Ischia, rinasce Daní Maison. Nessun architetto, nessun paesaggista. Solo memoria, identità e un’idea precisa di futuro.
Là dove c’era una vigna, oggi sorge uno dei ristoranti più riconosciuti del panorama gastronomico italiano e internazionale. Due stelle Michelin confermate in pochi mesi, una presenza stabile nelle classifiche di Forbes e delle principali guide di settore, ma soprattutto un progetto che non cerca visibilità facile, bensì profondità. “Non voglio che i miei piatti abbiano bisogno di essere spiegati per dieci minuti. Devono emozionare subito, parlare da soli”, racconta Di Costanzo, da sempre contrario alla spettacolarizzazione della cucina.
La sua è una cucina identitaria, fatta di tecnica, emozione e rispetto per la materia prima. Ogni piatto è una storia, un ricordo, un gesto preciso. A tredici anni acquistava bottiglie di Masseto risparmiando sul salario del padre. A undici lavava piatti pur di stare in cucina. Oggi è uno dei pochi chef italiani capaci di costruire un’esperienza gastronomica che non si limita al piatto, ma si estende al racconto del territorio, alle sue contraddizioni e alle sue bellezze.
Daní Maison non è un ristorante. È un progetto culturale che parte da Ischia ma parla un linguaggio universale. È l’esempio concreto di come si possa trasformare la memoria in avanguardia, la tradizione in futuro, la terra in un luogo del pensiero. E lo fa senza scorciatoie, con rigore e passione.

Nel maggio 2025, a pochi giorni dalla sua residenza gastronomica alle Maldive, Di Costanzo torna a parlare della sua isola, dei suoi inizi, delle sfide. E lo fa con la lucidità di chi ha vissuto ogni traguardo come un punto di partenza. In un mondo dove spesso l’ospitalità è solo facciata, Daní Maison rimane un luogo in cui ogni dettaglio — dal giardino botanico alla porta d’ingresso recuperata tra le strade di Ischia — racconta una scelta, un valore, una visione.