Il ritorno, il riscatto, la memoria: Nino Di Costanzo e la nascita di Daní Maison

Nel 2015 Nino Di Costanzo rinuncia agli USA e torna a Ischia per fondare Daní Maison, realizzando il sogno del padre. Tra memoria, estetica e rigore, costruisce una cucina che rifiuta le mode e celebra la semplicità, diventando simbolo di identità e riscatto.

Il ritorno, il riscatto, la memoria: Nino Di Costanzo e la nascita di Daní Maison

La Repubblica - Dicembre 2015, Terminal 3 di Fiumicino: Nino Di Costanzo è pronto a partire per gli Stati Uniti, lasciandosi alle spalle Ischia e due stelle Michelin. Ma una frase del padre, scomparso anni prima, gli riaffiora con forza: “Non abbandonare l’isola, rendi grande la nostra casa”. E così strappa il biglietto e torna indietro, in un viaggio che non è solo geografico, ma identitario. Nasce Daní Maison, non come progetto d’impresa, ma come risposta a un’eredità affettiva, culturale, familiare.

Dalle umili origini, tra un padre muratore e le prime stagioni a lavare piatti a 11 anni, Di Costanzo ha costruito la sua carriera con fatica, passione e rispetto per la materia prima. L’imprinting gastronomico arriva dalla cucina di casa, tra pescatori e contadini, dalla nonna e dalla madre che trasformavano il nutrimento in festa. Poi i maestri: Marchesi, Trovato, Arzak. L’eleganza, la disciplina, la sperimentazione. Tutto confluisce in una visione che si traduce oggi in una cucina che non rincorre mode, ma memoria, gusto, identità.

Daní Maison è il frutto di sacrifici, debiti, notti insonni e un’estetica che nasce istintiva, ma sempre subordinata a sapore, tecnica e territorio. Di Costanzo rifiuta la sovraesposizione e le derive narcisistiche del fine dining. Critica l’eccesso di moda, la confusione di linguaggi, il culto dello chef-star. Per lui, i piatti devono parlare da sé, devono essere comprensibili, devono emozionare. In un’Italia che spesso rincorre l’effetto, lui resta ancorato alla sostanza.

Nel Natale, per esempio, ritrova le radici più profonde: scarola, minestra maritata, ricordi che oggi si trasformano in ravioli serviti in brodo di pollo, perché anche la cucina d’autore deve sapere essere conforto. A Daní Maison, ogni piatto racconta un pezzo di questa storia. È il racconto di un ritorno, di una promessa mantenuta, di una casa che oggi è diventata simbolo di eccellenza e autenticità.